FOCUS: non solo petrolio e oro, ecco l'andamento delle materie prime (WisdomTree)
MILANO (MF-NW)--Con l’acuirsi delle tensioni commerciali viene quasi spontaneo porre immediatamente l’attenzione sugli impatti che avranno i dazi statunitensi sul prezzo del petrolio e del gas. "Eppure, sono molte le materie prime che risentono di questi eventi. Alcune di queste perché legate più o meno direttamente al petrolio. È questo il caso dell'olio di soia, che ha registrato l'aumento più consistente tra i prodotti agricoli, con un 12%", afferma Nitesh Shah, head of Commodities & Macroeconomic Research Europe di WisdomTree.
IL PREZZO DEL PETROLIO INCIDE SULLE COMMODITY DI ORIGINE AGRICOLA
"Il rialzo dell'olio di soia si è verificato in concomitanza con un aumento degli altri oli vegetali, come quello di palma, riflettendo un cambiamento decisivo nell'equilibrio tra i mercati energetici e i segnali politici", commenta l'esperto. Infatti, il catalizzatore immediato è stata l'escalation delle ostilità tra Israele e Iran. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti (Epa) ha inoltre proposto un obbligo record per la miscelazione di carburanti rinnovabili per il 2026: il volume totale di biocarburanti aumenterebbe dell'8% su base annua a 24,02 miliardi di galloni, mentre la quota di diesel a base di biomassa, derivato in gran parte dall'olio di soia, farebbe un balzo del 67% a 5,61 mld di galloni. "Questo vuol dire che fino a quando l’allerta sul mercato del petrolio non sarà rientrata i prezzi dell'olio di soia dovrebbero rimanere elevati e volatili, con una tendenza al rialzo se la tensione sull'offerta persisterà o se il conflitto in Medio Oriente si intensificherà ulteriormente", spiega Shah. Rimanendo sempre sulle commodity di origine agricola si nota come anche lo zucchero abbia subito pressioni a maggio a seguito di alcuni dati pubblicati dai produttori brasiliani che hanno evidenziato un aumento inaspettatamente alto della produzione di zucchero. I maggiori volumi di canna da zucchero lavorata (52% nel periodo di riferimento rispetto al 48% dell'anno precedente) ha portato a un aumento dei volumi di produzione del 9% su base annua, a 2,95 milioni di tonnellate. Anche qui ha inciso il prezzo del petrolio; il periodo di calo del costo del greggio ha reso meno attraente la produzione di etanolo. L'esperto sottolinea che "probabilmente la produzione di zucchero sarebbe aumentata ancora di più nel caso di una maggiore richiesta di etanolo".
I MOVIMENTI DI ORO, ARGENTO E PLATINO
"La crisi in Medio Oriente ha sostenuto, come è normale aspettarsi, i prezzi dell'oro", prosegue l'esperto. Sebbene il lingotto non sia tornato al massimo intraday di 3.500 dollari l'oncia raggiunto il 22 aprile, il 16 giugno ha toccato i 3.451 dollari l'oncia dopo la notizia del lancio dei missili israeliani contro l’Iran, riflettendo la sensibilità del mercato agli sviluppi geopolitici. "Anche le tensioni commerciali continuano a svolgere un ruolo significativo nel sostenere i prezzi dell'oro", sottolinea l'esperto. Intanto, il tanto atteso recupero dell'argento è finalmente iniziato. Il rapporto oro/argento, che ha oscillato sopra 100 per gran parte del mese di maggio 2025, con oltre due deviazioni standard al di sopra della norma storica, è sceso a valori inferiori a 90, pur rimanendo circa una deviazione standard al di sopra della media. Questo cambiamento riflette il rialzo più forte dell'argento rispetto all'oro: l'argento ha guadagnato il 15,3% nel periodo di riferimento, rispetto al 6,4% dell'oro. L’argento continua a registrare un deficit di offerta, mentre la domanda, in particolare da parte del settore industriale, compreso quello fotovoltaico, rimane sostenuta. Sebbene riteniamo che l'attuale rapporto oro/argento sia ora più corretto (data la maggiore attrattiva dell'oro in un contesto di incertezza geopolitica), prevediamo che entrambi i metalli continueranno a registrare un trend rialzista per il resto dell'anno. Il platino, infine, ha registrato un rialzo ancora più impressionante, con un aumento del 27,5% nel mese di riferimento. Da inizio anno ha sovraperformato l'oro e l'argento con guadagni superiori al 40%, risultando il metallo prezioso con la migliore performance in tale periodo. Il platino è inoltre caratterizzato da un deficit di offerta, con una produzione limitata dalla concentrazione geografica. Inoltre, i prezzi elevati dei gioielli in oro stanno spingendo l'interesse verso il platino in termini di valore relativo. "Poco più di un decennio fa, il platino aveva un prezzo superiore a quello dell'oro; oggi, l'oro è quasi tre volte più costoso. Questa discrepanza di prezzo sta attirando la domanda dei mercati dei gioielli sensibili al prezzo", conclude Shah.
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0819:29 lug 2025