FOCUS: Bce, attesi tassi invariati per la prossima settimana (Ing)

MILANO (MF-NW)--"Ci aspettiamo che la Bce non modificherà i tassi nella riunione della prossima settimana, anche se il dibattito tra falchi e colombe sarà probabilmente più acceso di quanto i mercati abbiano scontato", commenta Carsten Brzeski, Global Head of Macro di Ing, pur non escludendo categoricamente un taglio dei tassi entro la fine dell'anno.

LA BCE HA BUONI MOTIVI PER NON TAGLIARE I TASSI...

Una delle ragioni principali contro l'abbassamento dei tassi, come si legge nei verbali della riunione di luglio, è che "l'asticella per un ulteriore taglio dei tassi da parte della banca centrale è alta". Almeno a prima vista, diversi sviluppi durante il periodo estivo hanno favorito un atteggiamento attendista. "L'accordo commerciale tra Stati Uniti e Ue 'avrebbe potuto andare peggio', una crescita del Pil decente nel secondo trimestre e indicatori del sentiment delle imprese in continuo miglioramento hanno rafforzato, anziché indebolire, le ragioni per mantenere la posizione in attesa alla riunione di settembre". Inoltre, il lieve aumento dell'inflazione di agosto si configura come un'ultima argomentazione a sfavore del taglio.

...MA NE HA ANCHE PER TAGLIARLI

Tuttavia, i verbali delle riunioni di luglio hanno evidenziato le preoccupazioni di alcuni membri della Bce circa un possibile calo eccessivo dell'inflazione. "L'intervista dell'esponente del board di Francoforte Olli Rehn al Financial Times ha dimostrato che queste considerazioni e preoccupazioni accomodanti non sono scomparse durante l'estate", sottolinea Brzeski. "Anzi, si basano su diverse buone ragioni: 1)la crescente consapevolezza tra i responsabili politici dell'Eurozona che l'accordo quadro commerciale tra Stati Uniti e Ue è tutt'altro che definitivo. 2) A giudicare semplicemente dall'evoluzione delle cosiddette ipotesi tecniche, ovvero tassi di interesse e di cambio, la nuova tornata di proiezioni della Bce dovrebbe comportare una leggera revisione al ribasso dell'inflazione e della crescita per il 2026. Infine, anche se la Bce contesta fermamente di reagire alla politica monetaria di altri Paesi, una Federal Reserve che avvia una serie aggressiva di tagli dei tassi potrebbe portare a un ulteriore rafforzamento dell'euro e quindi a un'inflazione della moneta unica al di sotto dell'obiettivo".

LA QUESTIONE FRANCESE

La riunione della Bce della prossima settimana segue il voto di fiducia del parlamento francese dell'8 settembre. Gli sviluppi economici e politici in Francia potrebbero diventare ulteriore motivo di preoccupazione per la Bce, "Non tanto per quanto riguarda la decisione sui tassi di interesse, quanto piuttosto per il potenziale supporto della Bce in caso di un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato francesi".

D'altro canto, prosegue l'esperto, "la conferenza stampa della Bce potrebbe rivelarsi più delicata del solito, perché la Lagarde deve evitare di ripetere l'errore del 2020, quando aveva lasciato trasparire dubbi circa la sua propensione a spingersi fino a un draghiano 'whatever it takes'. Al contempo, sostiene Brzeski, "la presidente della Bce deve evidenziare che il sostegno dell'Eurotower non può essere dato per scontato. Lagarde dovrà infatti sottolineare che il Transmission Protection Instrument (Tpi) può essere attivato solo per i Paesi che rispettano effettivamente le regole di bilancio europee o che stanno almeno seguendo i percorsi di aggiustamento previsti, una condizione che la Francia attualmente non soddisfa".

NON È ESCLUSO UN TAGLIO DEI TASSI ENTRO FINE ANNO

Considerando tutti i fattori, "la discussione alla riunione della Bce della prossima settimana sembra destinata a essere più controversa di quanto i mercati stiano attualmente scontando". Al momento, conclude l'esperto, "la Bce non sembra intenzionata a lasciare la sua 'buona posizione', anche se non si può ancora escludere un taglio dei tassi entro la fine dell'anno".

cba

MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2216:20 ott 2025