FOCUS: come gestire l'incertezza nei mercati privati nel 2026 (Schroders)

MILANO (MF-NW)--L'incertezza persistente porta gli investitori a cercare resilienza: questa la principale evidenza che emergeva già a giugno dal sondaggio Global Investor Insights Survey del 2025 di Schroders, ripreso dal cio dei Private Markets Nils Rode alla luce dell'apparente calma dei mercati di fine anno - che nasconde un contesto complesso nonostante la forte performance dei mercati azionari pubblici e i rendimenti obbligazionari favorevoli.

Mentre molti mercati pubblici registrano prezzi vicini ai massimi storici, i mercati privati si trovano in una fase diversa del ciclo. Negli ultimi anni, sottolinea Rode, la raccolta di fondi, l'attività di negoziazione e le operazioni di exit hanno subito un calo generalizzato, alimentando un riassetto delle valutazioni in tutte le classi e i segmenti di attività. Questo disaccoppiamento ('decoupling') ciclico crea un ambiente più sano per i nuovi investimenti, favorendo prezzi di ingresso interessanti e il potenziale per rendimenti migliori.

Non tutte le strategie dei mercati privati sono in grado di rispondere allo stesso modo a questo contesto. Le opportunità di rendimento resilienti prosperano laddove esiste una combinazione di inefficienza, disruption, rischio differenziato e asset tangibili a garanzia. "Si pensi alle piccole operazioni di buyout o agli investimenti di continuazione nel private equity, alla specialty finance e al real asset debt nel credito privato, alle infrastrutture per la transizione energetica o a immobili operativi selezionati", chiosa il cio della divisione Private Markets di Schroders.

Rode ritiene che gli investitori di maggior successo saranno quelli in grado di combinare un impiego costante con la selettività. Anche i mercati privati, infatti, non sono immuni dall'incertezza e il Private Equity continua a trovarsi in un periodo di ricalibrazione, con la raccolta di fondi e l'attività di negoziazione rimangono al di sotto dei livelli pre-2022, mentre le vie di uscita si sono ridotte e i periodi di detenzione si sono allungati. Queste influenze cicliche, combinate con un finanziamento più rigoroso e una persistente volatilità macroeconomica, stanno ridefinendo il panorama degli investimenti. "Tuttavia, piuttosto che segnalare una debolezza, questa fase sta ripristinando l'equilibrio e la disciplina". In breve, sintetizza l'esperto, una minore concorrenza, un impiego più selettivo e una maggiore dispersione dei prezzi "stanno preparando il terreno per 'vintage' più forti in futuro".

Il contesto di mercato favorisce strategie in grado di sfruttare tre fonti complementari di resilienza: campioni locali, crescita trasformativa e innovazione multipolare, ovvero distribuita e guidata da più hub, dagli Stati Uniti e dall'Europa alla Cina, all'India e all'Asia-Pacifico in generale, riducendo la dipendenza da un singolo mercato. Questi temi convergono in tre aree che offrono un potenziale differenziato:

- Operazioni di buyout di piccole e medie imprese (sotto 1 mld usd di valore aziendale): definite da Rode il motore della resilienza del Private Equity, offrono valutazioni di ingresso interessanti, in media inferiori del 40-50% rispetto ai grandi buyout e alle società quotate a piccola capitalizzazione. Queste operazioni dipendono anche meno dalla leva finanziaria e più dall'agilità operativa e dalla creazione di valore.

- Investimenti di continuazione: consentono a chi attualmente investe nel Private Equity di estendere la proprietà di asset ad alto potenziale e, quindi, di accedere a nuove fasi di crescita trasformazionale. I mercati di uscita più lenti hanno catalizzato una crescita strutturale a lungo termine, consentendo a questi veicoli di diventare una soluzione di liquidità consolidata e mainstream. "Prevediamo che il mercato crescerà fino a 300 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Per gli investitori, gli investimenti di continuazione allineano la creazione di valore con la liquidità. Essi combinano periodi di detenzione più brevi (1,5 anni in meno rispetto ai buyout tradizionali) con commissioni più efficienti rispetto alle vendite da sponsor a sponsor (buyout secondari) e con rendimenti storici più prevedibili", commenta l'esperto.

- Venture capital: in fase iniziale, può cogliere l'espansione geografica dell'innovazione. Al di là dell'AI, dove le valutazioni in aumento giustificano una cautela nelle fasi successive, i progressi nella biotecnologia, nella tecnologia climatica, nel fintech e nella deep tech offrono diversi punti di ingresso a valutazioni più interessanti. Il recente raffreddamento del mercato del venture capital biotecnologico, in particolare, sta aprendo secondo Rode opportunità contrarian.

Focus infine sulla qualità del credito. I bilanci delle imprese e dei consumatori rimangono solidi e, allo stesso tempo, mentre l'attenzione dei policymaker si sposta dall'inflazione all'occupazione, le banche centrali, guidate dalla Federal Reserve, hanno adottato una posizione accomodante: fattori che, conclude Rode, sostengono gli prende a prestito con tassi a breve termine.

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andrea.bonfiglio@mfnewswires.it

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2914:15 dic 2025