FOCUS: i sette messaggi chiave del discporso di Powell (eToro)

MILANO (MF-NW)--La Federal Reserve ha scelto un taglio di 25 punti base, portando i Fed Funds al corridoio 4,00-4,25%. Un passo ampiamente atteso, con un solo voto contrario: Stephen Miran, nuovo arrivato nel Board, che avrebbe preferito un taglio da 50 bps.

"La conferenza stampa di Jerome Powell ha rivelato la vera anima della decisione di settembre. Powell non si è limitato a difendere il taglio di 25 punti base, ha costruito un racconto in cui ogni domanda dei giornalisti diventava occasione per chiarire priorità, rischi e fragilità", afferma Gabriel Debach, strategist di eToro.

Dal discorso del Presidente della Fed emergono sette messaggi chiave.

- Indipendenza: Powell ha sottolineato che nel Board contano solo "argomenti basati sui dati" e che il taglio dei tassi non è guidato dalla Casa Bianca, ma da un bilanciamento tecnico tra rischi di inflazione e occupazione.

- Tariffe: l'aumento recente dei prezzi dei beni riflette i dazi introdotti negli ultimi mesi, ma il pass-through ai consumatori finali è stato finora più contenuto e più lento del previsto. Powell ha spiegato che la pressione si sta accumulando "a monte", su importatori, grossisti e produttori. Il rischio è che questa ondata si scarichi gradualmente nei prossimi trimestri, alimentando un'inflazione più ostinata di quella incorporata nelle proiezioni.

- Mercato del lavoro: il terzo blocco è il mercato del lavoro "inquieto". Powell ammette che non può più definire "molto solido" il mercato come a inizio anno. La domanda di lavoro è scesa, ma è scesa anche l'offerta, complice il rallentamento dell'immigrazione e della partecipazione. Powell fa poi un'ammissione importante: le componenti più vulnerabili (giovani, minoranze) stanno soffrendo di più.

- Qualità dei dati: Powell ha messo in luce il tema della qualità delle statistiche sul lavoro. Ha ricordato che i "response rates" dei primi rilevamenti sono scesi molto, rendendo le stime iniziali più volatili e più soggette a revisioni. In sostanza, i primi numeri sui payroll rischiano di sopravvalutare la forza del mercato, per poi essere drasticamente rivisti al ribasso nei mesi successivi.

- AI e investimenti: a sostenere la crescita è soprattutto il capex in intangibili e intelligenza artificiale. Powell non ne ha fatto un elogio, ma ha riconosciuto che una parte inusuale della resilienza del Pil deriva da questi investimenti, mentre i consumi rallentano e si polarizzano sulle fasce di reddito più alte. In altre parole, è una crescita sostenuta da capitali e produttività, non da domanda diffusa.

- Rischi bilanciati: non si è scelto un taglio da 50 punti base poiché le mosse "forti" servono quando c'è urgenza di cambiare rapidamente stance; oggi i rischi sono invece "più bilanciati", con tilt al rialzo sull'inflazione di breve e al ribasso sull'occupazione. Da qui la scelta per un aggiustamento graduale da 25 bps, coerente con il nuovo dot plot.

- Aspettative: Powell ha chiuso ribadendo che le aspettative restano il vero ancoraggio della Fed. Quelle di breve termine si sono alzate sulla scia dei dazi, ma quelle di lungo restano vicine al 2%. Finché questa ancora regge, la Fed può permettersi di tagliare in difesa del lavoro senza compromettere la credibilità sul target di inflazione.

"La Fed non ha inaugurato un ciclo espansivo, ma ha fatto un passo difensivo. Il taglio di settembre è finalizzato a proteggere l'occupazione senza abbandonare la vigilanza sull'inflazione. Powell ha detto chiaramente che non esistono percorsi privi di rischio e la traiettoria dei tassi lo conferma: curva più bassa, ma target intatto", conclude Debach.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

1812:43 set 2025