FOCUS: le previsioni di crescita migliorano in Europa (Schroders)
MILANO (MF-NW)--L'accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti dissipa l'incertezza che gravava sulle decisioni delle imprese in materia di prestiti e investimenti.
"I dazi sembrano destinati a stabilizzarsi al 15%, ben al di sotto del 30% che era stato minacciato da Donald Trump" afferma Irene Lauro, Eurozone economist presso Schroders. "In cambio, l'Unione Europea si è impegnata ad acquistare più attrezzature militari statunitensi, a investire 600 miliardi di dollari nell'economia americana e ad aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti".
"Trump", prosegue l'esperta, "richiede un aumento di 250 miliardi di dollari all'anno nelle importazioni di energia, un balzo notevole rispetto agli attuali 65 miliardi. Nonostante si tratti più di una mossa politica che di una realtà economica, il commercio con gli Stati Uniti si è ora normalizzato dopo un'accelerazione iniziale e gli indicatori anticipatori continuano a segnalare un ulteriore miglioramento".
"Nel frattempo", spiega Lauro, "le condizioni finanziarie più favorevoli stanno stimolando la domanda di mutui ipotecari e anche la domanda di credito da parte delle imprese è migliorata. Prevediamo infatti che i più forti stimoli fiscali e monetari porteranno a una crescita del Pil del 2,0% su base annua per l'Eurozona e del 2,2% per la Germania. Per quanto riguarda l'inflazione, prevediamo che il calo dei prezzi del petrolio e il rafforzamento dell'euro porteranno l'inflazione complessiva dal 2,1% su base annua nel 2025 all'1,7% nel 2026".
"Sebbene l'inflazione sia destinata a scendere al di sotto dell'obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale europea, non prevediamo ulteriori tagli dei tassi da parte della Bce nell'orizzonte di previsione. I mercati del lavoro hanno subito un rallentamento, ma rimangono rigidi, sostenendo le pressioni sui prezzi interni. Tuttavia", conclude la strategist, "i rischi politici in Francia rimarranno elevati in vista del voto di fiducia di settembre. Se il governo cadrà, il presidente Emmanuel Macron probabilmente indirà elezioni anticipate, aggiungendo incertezza e pressione sugli asset francesi, in particolare sulle obbligazioni".
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0113:29 set 2025