FOCUS: l'inflazione americana non spaventa i mercati (Ing)

MILANO (MF-NW)--I dati sull'inflazione negli Stati Uniti resi noti ieri non hanno sorpreso gli investitori. Ad agosto i prezzi al consumo sono aumentati del 2,9% su base annua, allontanandosi ulteriormente dall'obiettivo della Federal Reserve del 2%. Oltre all'inflazione, il faro era puntato sulle richieste di disoccupazione negli Usa. L'aumento registrato è di 27.000 unità, per un totale di 263.000 ben al di sopra delle previsioni degli analisti di 235.000 unità.

"I dati sull'inflazione sono meno preoccupanti di quanto temuto, invece le richieste di disoccupazione sono un chiaro segno di un indebolimento del mercato del lavoro", afferma Erik Kuipers, economista di Ing.

"Ciò potrebbe spingere la Federal Reserve, che ha anche il mandato per 'la massima occupazione', a tagliare ulteriormente i tassi d'interesse per sostenere l’economia", spiega l'esperto. "Il rischio al ribasso per il suo mandato occupazionale supera ora il rischio al rialzo per la stabilità dei prezzi".

"Gli investitori hanno risposto positivamente alla combinazione di un’inflazione più elevata ma gestibile e di più richieste di disoccupazione del previsto", puntualizza Kuipers.

L'indice S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,85%, mentre il Nasdaq, ad alto contenuto tecnologico, ha guadagnato lo 0,72%. Anche i mercati obbligazionari hanno reagito positivamente ai dati sull'inflazione migliori del previsto. Il rendimento decennale degli Stati Uniti è sceso di 5 punti base al 4,00%.

"Adesso", conclude lo strategist, "i mercati quotano integralmente un taglio di 25 punti base e non escludono ulteriori riduzioni nei prossimi mesi".

ava

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

1209:41 set 2025