FOCUS: Lvmh fiuta la ripresa nel 2026 (Gam)

MILANO (MF-NW)--Dopo un triennio di espansione fuori scala, Lvmh ha rallentato la corsa nel 2025. I conti del primo semestre hanno mostrato un calo dei ricavi organici del 3% e una contrazione dell’Ebit del 15%, principalmente per la pressione sul margine lordo (-7%). Dati deboli ma in buona parte attesi, che confermano come il gruppo debba ora affrontare una fase di assestamento. Tuttavia, secondo Flavio Cereda, investment director Luxury Brands di Gam, “questo è probabilmente il punto più basso del ciclo”.

L’attenzione resta sulla divisione Moda e Pelletteria (Flg), cuore pulsante della redditività, che contribuisce ancora per oltre il 73% all’Ebit nonostante la flessione delle vendite dell’8% (effetto cambio incluso). È la prima volta da decenni che il comparto registra due trimestri consecutivi di calo, situazione mai verificatasi nemmeno durante la crisi finanziaria globale del 2008-2009.

Nei primi sei mesi dell’anno, i ricavi di Flg sono scesi del 5% nel primo trimestre e del 9% nel secondo. Le vendite in Europa e Stati Uniti restano stabili, mentre l’Asia rimane il punto debole. L’effettorimbalzo dalla Cina tarda a materializzarsi pienamente, anche se emergono segnali di recupero. Nel frattempo, il Giappone, che nel 2024 aveva beneficiato dello yen debole e di un forte afflusso turistico, ha visto una brusca inversione (-1% nel primo trimestre e -28% nel secondo).

Louis Vuitton ha già avviato contromisure per fronteggiare i dazi statunitensi con nuovi siti produttivi locali, ma resta da verificare un miglioramento qualitativo dei manufatti, criticati da alcune fonti. L'eccesso di volumi e prezzi accumulato tra il 2021 e il 2023 ha generato squilibri: costi fissi elevati, poca innovazione, compressione dei margini. In questo contesto, la contrazione della redditività del 18% non sorprende, ma servirà tempo per adattarsi a un contesto macro più selettivo e meno drogato dall’effetto rimbalzo post-Covid.

Anche le altre divisioni mostrano fragilità. Le bevande sono in fase di ristrutturazione, e se il rallentamento della domanda si confermerà strutturale, sarà difficile tornare ai livelli pre-crisi. Nella gioielleria, le performance sono inferiori alle attese: Tiffany deve fare i conti con costi elevati, Bulgari con la debolezza asiatica. Risultato: perdita di quota di mercato per il gruppo.

In questo quadro, alcuni elementi giocano a favore. Il bilancio è solido, con un debito limitato (10 miliardi, pari al 15% del patrimonio netto) e un cash flow di 4 miliardi nel semestre, anche grazie a una più attenta gestione dei costi. Il dividendo intermedio è stato confermato. La posizione di Lvmh nel settore resta centrale e l’eventuale normalizzazione della domanda in Cina potrebbe innescare un miglioramento rapido della performance.

Dopo aver guadagnato quasi 10 punti di quota di mercato globale in tre anni (dal 12% al 22%), Lvmh ora deve assestarsi. Cereda ritiene che il 2026 possa segnare l’inizio di una ripresa graduale, in linea con una nuova normalità più sobria e selettiva. Il titolo ha perso terreno negli ultimi sei mesi, ma secondo l'esperto “è probabile che il peggio sia alle spalle”.

lvi

MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2515:22 lug 2025