FOCUS: Marmo italiano registra +5,8% di export nel 2024 (Ebury)
MILANO (MF-NW)--L'Italia rafforza la sua leadership nel mercato lapideo globale, accanto a Cina, India e Turchia, registrando un aumento di export del 5,8%.
CINA, INDIA, TURCHIA E ITALIA TRA I PRINCIPALI PRODUTTORI DEL SETTORE
"Il marmo rappresenta uno dei settori naturalmente vocati all'export, coinvolgendo una complessa filiera che va dall'estrazione in cava alla trasformazione in prodotti finiti ad alto valore aggiunto", commenta Marta Bonati, Country Manager di Ebury Italia. A livello globale, il primo produttore di materiali lapidei è la Cina che, insieme a India e Turchia, "detiene una posizione egemone, esprimendo oltre il 58,9% della produzione globale". In questa classifica, l'Italia si colloca al sesto posto, con volumi pari a 5,2 milioni di tonnellate, quasi il 3,5% della quota di mercato. "In termini di fatturato, secondo quanto emerge dal report stilato da Allianz Trade, la produzione mondiale lorda, destinata prevalentemente al settore edilizio, ha superato i 22 miliardi di dollari in valore e 300 milioni di tonnellate in volume", ha riportato Bonati. Questa tendenza ha registrato una crescita positiva per più di un decennio, ma al momento è costretta a confrontarsi con uno scenario geo-economico radicalmente differente.
L'ITALIA MANTIENE RUOLO DI PRIMO PIANO IN EUROPA
"In questo contesto particolarmente turbolento", spiega l'esperta, "l'Italia mantiene un ruolo di primo piano a livello europeo, confermandosi quale leader continentale sia nella produzione sia nell'export di materiali lavorati. Il mercato italiano del marmo, che nel 2021 contava oltre 3.200 aziende e più di 33.800 addetti, ha il suo nucleo fondamentale nel distretto concentrato nelle province di La Spezia, Massa Carrara e Lucca, con un bacino estrattivo che genera circa 540 milioni di euro di valore della produzione".
NEL 2024 REGISTRATO 5,8% NELL'EXPORT ITALIANO
Questo assetto geografico e produttivo è in grado di unire radicamento territoriale e innovazione tecnologica e ha confermato la propria competitività sui mercati internazionali nel 2024. "Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Confindustria Marmomacchine", riporta Bonati, "il 2024 ha rappresentato un anno di crescita significativa per l'export italiano. Le vendite sui mercati internazionali di marmi, travertini, graniti e pietre naturali, sia grezzi che lavorati, hanno registrato un incremento del 5,8% rispetto al 2023, raggiungendo 2.178,5 milioni di euro".
LA COMPETIZIONE CON LA TURCHIA
In questo scenario di crescita sostenuta, la sfida più importante che il Made in Italy deve affrontare arriva dal Mediterraneo orientale. "La Turchia, il cui Pil dal 2002 al 2017 è triplicato passando da 238 a 851 miliardi di Usd, sta consolidando una posizione sempre più competitiva grazie ad una qualità pressoché comparabile e ai prezzi decisamente più bassi". I dati riportano che, nel solo 2023, "la Turchia ha esportato 696 milioni di dollari di marmo, travertino e alabastro, diventando il più grande esportatore di questi materiali al mondo su 134 paesi". Questa competizione trova uno sbocco significativo nel mercato statunitense. "Secondo i dati del Centro Studi Confindustria Marmomacchine, nel 2024 le vendite verso gli Stati Uniti hanno raggiunto 541,9 milioni di euro, registrando una crescita del 14% rispetto all'anno precedente. A livello globale", continua Bonati, "nel 2023 l'Italia si posizionava al quarto posto tra i maggiori esportatori mondiali di lapideo. Tuttavia, in termini di valore, l'Italia mantiene la seconda posizione mondiale con 2,2 miliardi di dollari, superata solo dalla Cina (5,5 miliardi) e davanti alla Turchia (1,9 miliardi)".
CRITICITÀ CRESCENTI ALL'INTERNO DEL SETTORE
Tuttavia, questi risultati positivi devono essere contestualizzati all'interno di uno scenario di settore caratterizzato da criticità crescenti. In conclusione, l'esperta sottolinea come "dal confronto Italia-Turchia nell'export del marmo emerge una sfida che va oltre le statistiche: da un lato, l'eccellenza qualitativa italiana; dall'altro, la competitività di volume turca alimentata paradossalmente dalle tecnologie del Made in Italy. In un mercato globale sempre più complesso, caratterizzato da spirali inflattive e instabilità geopolitica, il futuro del settore lapideo italiano dipenderà dalla capacità delle imprese di gestire non solo la qualità del prodotto, ma anche i rischi finanziari connessi all'internazionalizzazione".
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
2320:45 ott 2025