FOCUS: mercato azionario Usa appare vulnerabile nonostante i nuovi massimi (Allianz GI)
MILANO (MF-NW)--Da metà aprile l’azionario globale ha messo a segno un recupero notevole, ma i mercati si avvicinano alla seconda metà dell’anno camminando su un filo sottile. “Nel lungo periodo le azioni restano l’asset class favorita, ma nel breve è consigliabile mantenere un approccio neutrale: le valutazioni sono elevate e la combinazione di incertezza macro e geopolitica potrebbe incrinare l’ottimismo attuale”, avverte Stefan Rondorf, senior investment strategist di Allianz Global Investors.
L'AZIONARIO USA HA RAGGIUNTO NUOVI MASSIMI STORICI
L'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno aggiornato i massimi storici durante la seduta di ieri, dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che l'economia statunitense ha creato più posti di lavoro del previsto a giugno, rafforzando l'ottimismo sulla tenuta dell'economia americana nonostante l'incertezza legata alla politica commerciale dell'amministrazione Trump. Tuttavia, il mercato statunitense appare vulnerabile: eventuali segnali di indebolimento della crescita o un ritorno delle pressioni inflative legate ai dazi potrebbero innescare prese di profitto. Sul fronte europeo, i listini hanno beneficiato delle attese di un recupero della domanda e del miglioramento, seppur timido, degli indicatori anticipatori. “Nel breve, un’attenuazione delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti rafforzerebbe ulteriormente la tenuta del mercato azionario europeo”, aggiunge l’esperto. Il recente rally dell’equity Usa ha peraltro lasciato indietro il dollaro, su cui gli investitori restano cauti. “Il valore intrinseco della valuta americana continua a suscitare scetticismo. Tuttavia, per le società statunitensi, un biglietto verde più debole ha un effetto collaterale positivo poichè gli utili realizzati all’estero crescono una volta convertiti”, spiega Rondorf.
FOCUS SUL RISCHIO FISCALE IN USA E MOSSE DELLA BCE
Nel comparto obbligazionario, l'attenzione è tutta sulle dinamiche fiscali statunitensi. “Il deficit federale Usa rimane una vulnerabilità strutturale, ma i Treasury continuano a essere una protezione efficace contro scenari di rallentamento economico”, commenta lo strategist, che però non vede all'orizzonte segnali di recessione imminente. In Europa, i bond potrebbero beneficiare di una riallocazione intra-area, in particolare se la Bce dovesse confermare il percorso di allentamento monetario. “Il mercato ha già scontato buona parte delle prossime mosse sui tassi, ma rimane spazio per manovre selettive”, osserva Rondorf.
CINA: CRESCITA IN RIPRESA, MA PERSISTONO FRAGILITÀ
La Cina mostra segnali di stabilizzazione grazie a stimoli fiscali e monetari, nonché all'aumento delle esportazioni. Tuttavia, la deflazione rimane un nodo irrisolto, con l'economia ancora segnata dalle ricadute della crisi immobiliare. “Serve pazienza: la riduzione della leva nel settore privato e la normalizzazione del mattone richiederanno tempo. E il contesto commerciale con gli Usa certo non aiuta”, sottolinea Rondorf.
MATERIE PRIME: PETROLIO IN FASE LATERALE
Infine, il quadro delle materie prime resta condizionato dalla volatilità. Dopo la de-escalation tra Israele e Iran, il prezzo del petrolio ha ripiegato. “A meno di nuove crisi, l'offerta globale dovrebbe superare leggermente la domanda nei prossimi mesi. Per questo è probabile che le quotazioni del greggio si muovano in un canale laterale”, conclude l’esperto.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
0417:11 lug 2025