FOCUS: Nike, Levi's e prodotti Apple; quanto costeranno di più con contromisure Ue ai dazi Usa (milanofinanza.it)
(di Silvia Valente - milanofinanza.it)
MILANO (MF-NW)--Arrivare a una soluzione negoziata con gli Stati Uniti resta la priorità ma dopo la lettera ricevuta dal presidente Usa, Donald Trump, l’Unione europea avanza anche con le contromisure. La lista di prodotti Usa per un valore di 72 miliardi, da colpire in risposta ai dazi reciproci introdotti da Washington sul 70% delle esportazioni europee in aprile (valore pari a 380 miliardi di euro), sarà presentata entro venerdì 18 luglio.
Una prima lista, da 99 pagine, è già stata approvata dagli Stati membri ad aprile ma poi è stata poi sospesa fino a inizio agosto, ha anticipato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Quindi è plausibile che come prima mossa Bruxelles possa decidere di sbloccare gli aumenti tendenzialmente del 25% (con alcune eccezioni al 10%) per 99 pagine di articoli made in Usa colpiti da contro dazi su cui ha già trovato una quadra. E si somma un secondo pacchetto ancora più ampio in via di definizione. Ovviamente questi aumenti incideranno sui prezzi al consumo all’interno dell’Unione, però ci vorranno diversi mesi per cogliere gli effetti perché ci vorrà qualche tempo affinché le aziende importatrici europee trasferiscano l’aumento dei costi sui consumatori.
ECCO I PRODOTTI CHE COSTERANNO DI PIÙ
Il pacchetto di prodotti colpiti da rincari spazierebbero dai cerotti alla nicotina ai profumi, passando per materassi e lampade. Principalmente colpiti i comparti dell’abbigliamento e dell’alimentare. Da un lato, costerebbero di più per gli europei i jeans Levi’s e Wrangler ma anche l’abbigliamento outdoor e tecnico firmato da The North Face e Patagonia. Da non scordare poi i marchi sportivi statunitensi come Nike, Converse e New Balance. Dall’altro lato, al supermercato arriverebbero a costare di più riso, cereali, frutta, mandorle, il succo d’arancia e il burro d’arachidi. Ma anche i dolci a marchio Hershey's e M&M's. Nondimeno Bruxelles punta a colpire la soia della Louisiana, la carne bovina e il pollame del Nebraska e del Kansas (che si aggiungono al bersaglio sui prodotti in legno della Georgia, Virginia e Alabama) in quanto di Stati a maggioranza repubblicana e quindi con più capacità di influenzare il tycoon.
Si starebbe pensando anche di coinvolgere nei contro-dazi gli alcolici, come le birre e il whisky bourbon, finora salvi, di marchi come Jack Daniel's e Jim Beam. Da non sottovalutare gli impatti sul settore dei trasporti: sotto il faro Ue sia gli aerei, anche di Boeing, ma anche le auto e le componenti, come i freni Brembo, gli pneumatici Michelin e Pirelli. E ancora le tensioni commerciali potrebbero ingenerare contromisure e quindi rincari su smartphone e computer, dunque su prodotti di marchi come e Dell, e sui farmaci. Inoltre la Commissione starebbe valutando di introdurre possibili restrizioni su alcune esportazioni europee di rottami di alluminio verso gli Stati Uniti, considerati strategici per l'industria europea.
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1414:17 lug 2025