FOCUS: opportunità selettive in mercati emergenti tra riforme e stimoli fiscali (Gam)
MILANO (MF-NW)--Le azioni dei mercati emergenti continuano a offrire opportunità interessanti, ma richiedono un approccio selettivo e consapevole. Le dinamiche macro dei Paesi sviluppati, dai tassi d’interesse alle tensioni commerciali, influenzano infatti i flussi di capitale e sentiment sugli EM, rendendo essenziale una gestione attiva e orientata al rischio. Lo afferma Ygal Sebban, Investment Director, Azionario Mercati Emergenti di Gam.
FOCUS SU CINA, GRECIA E ARGENTINA
In Cina, il mix di stimoli fiscali e monetari, con un target di crescita del Pil al 5% e un disavanzo del 4%, sostiene settori strategici come software, intelligenza artificiale e consumo discrezionale. Aziende come Kingdee e Kingsoft hanno sorpreso positivamente, mentre l’iniziativa “Digital China” continua a supportare il comparto tech. La Grecia, dopo il ritorno all’investment grade, offre un profilo di rischio/rendimento competitivo. Gam prevede una crescita del Pil del 2,5% nel 2025, sostenuta da riforme strutturali e da una gestione fiscale prudente. Il settore bancario si conferma centrale, anche grazie a buyback e ritorni di capitale. In Argentina, l’inflazione ha subito una drastica frenata, dal 211% di fine 2023 al 47% ad aprile, grazie a riforme fiscali e monetarie ambiziose. Il settore bancario locale offre potenziale non ancora riflesso nei prezzi di mercato.
DAZI, DIVERGENZE E AUTOSUFFICIENZA
"Le guerre commerciali sono un fattore da monitorare, ma l’impatto sui mercati emergenti non è omogeneo", avverte Sebban. I Paesi più esposti all’export, come Vietnam e Messico, sono più vulnerabili, mentre economie orientate alla domanda interna, come India e Brasile, mostrano maggiore resilienza. La Cina ha reagito con stimoli mirati e una spinta verso settori a maggior valore aggiunto, come AI e software, accelerando la propria transizione tecnologica. I dazi, paradossalmente, stanno accelerando la divergenza tra sviluppati ed emergenti, favorendo percorsi di crescita indipendenti e basati su commercio intra-regionale e autosufficienza. Per gli investitori, ciò apre opportunità nei Paesi più innovativi e con strategie di sviluppo endogeno.
IL VENTO FAVOREVOLE DI UN DOLLARO PIÙ DEBOLE
"Un dollaro Usa in calo storicamente favorisce i mercati emergenti attraverso tre canali: flussi di capitale, riduzione del servizio del debito in valuta forte e prezzi delle commodity più sostenuti", spiega l'esperto. La debolezza del biglietto verde, attesa anche nei prossimi trimestri, concede maggiore margine alle banche centrali degli EM, facilitando condizioni monetarie più accomodanti. "I mercati emergenti offrono opportunità interessanti a chi sa navigare le loro complessità. A nostro avviso, non sono solo investibili, ma rappresentano una componente essenziale di un portafoglio globale orientato al futuro", conclude Sebban.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
3015:31 giu 2025