TOP NEWS ESTERO: economia Usa in modesta ripresa in 1* trim 2024 (Aberdeen Investments)

MILANO (MF-NW)--Nel 2026, l'economia statunitense registrerà una ripresa moderata, sostenuta dal progressivo allentamento dei dazi, dai continui sviluppi dell'intelligenza artificiale e dal calo dei tassi di interesse. In Cina, la crescita dovrebbe rallentare meno delle attese, mentre in Europa le prospettive restano positive grazie alla spinta della prossima espansione fiscale. Lo riportano gli esperti Aberdeen Investments nelle previsioni globali per il primo trimestre 2026.

NEGLI STATI UNITI, CRESCITA PIL STIMATA AL 2,2% IN 2026

Negli Stati Uniti, "prevediamo una crescita del Pil leggermente superiore al consensus, pari al 2,2% nel 2026 e all'1,9% nel 2027, sostenuta dal continuo stimolo rappresentato dalla crescita degli investimenti in AI, dagli effetti dell'aumento della ricchezza sui mercati azionari e dall'allentamento fiscale. Tuttavia, sussiste il rischio evidente che un crollo dell'AI possa provocare una recessione. Sebbene non sia il nostro scenario di base, tale recessione sarebbe più simile a quella del 2001 che a quella del 2008", spiegano gli esperti. Il mercato del lavoro appare in rallentamento, ma la combinazione di una minore incertezza commerciale e di tassi di interesse elevati dovrebbe evitare che questa debolezza si trasformi in recessione. Tuttavia, se la Corte Suprema dovesse stabilire che il presidente Donald Trump non ha il potere di imporre dazi ai sensi dell'Ieepa, l'incertezza commerciale potrebbe tornare a crescere. Per quanto riguarda i prezzi al consumo, l'inflazione potrebbe raggiungere il 3,4% nel primo trimestre del 2026, quando l'impatto dei dazi sui prezzi si manifesterà completamente. Tuttavia, "con le pressioni inflazionistiche sottostanti contenute, l'impatto delle misure tariffarie sembra essere un aumento una tantum del livello dei prezzi. L'inflazione dovrebbe scendere al 2% entro la fine del 2026". Sul fronte della politica monetaria, i membri del Fomc appaiono divisi circa il percorso futuro dei tassi. "Prevediamo che la Fed di Powell procederà a un ulteriore taglio, prima che il prossimo presidente assuma l'incarico nel maggio 2026 e proceda a due ulteriori tagli. Tuttavia, le aree di incertezza sono più ampie del solito, dati i vari potenziali candidati a ricoprire tale ruolo", dichiarano gli esperti.

IN CINA PREVISTI ULTERIORI STIMOLI FISCALI

Per quanto riguarda la Cina, la distensione dei rapporti commerciali riduce alcuni rischi al ribasso per la crescita. Tuttavia, il mercato immobiliare resta debole e le politiche legate alla "anti-involution" potrebbero rallentare ulteriormente gli investimenti. "Prevediamo, quindi, ulteriori stimoli, che rimarranno tuttavia concentrati sugli investimenti in settori strategicamente importanti dal punto di vista dell'offerta piuttosto che della domanda. Pertanto, non contribuiranno in modo significativo a stimolare l'inflazione, che rimane bassa. Complessivamente, abbiamo rivisto al rialzo le nostre previsioni sul PIL cinese per il 2026 al 4,5%. Si tratterebbe comunque di un calo rispetto a quest'anno e prevediamo un'ulteriore decelerazione nel 2027. Abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni sull'inflazione", spiegano da Aberdeen Investments.

IN EUROPA INFLAZIONE SOTTO IL TARGET BCE A INIZIO 2026

In Europa, la crescita sarà sostenuta da una politica fiscale più accomodante, con un contributo significativo proveniente dalla spinta fiscale della Germania, pari all'1,5% del Pil. "L'inflazione complessiva scenderà al di sotto dell'obiettivo della Bce all'inizio del 2026, ma riteniamo che la BCE non terrà conto di questo dato e manterrà invariata la propria politica, dato il sostegno fiscale. Prevediamo infatti che la Bce riprenderà ad aumentare i tassi entro la fine del 2027", concludono gli esperti.

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1818:01 dic 2025